IL CERTIFICATO RISCHIA LO STOP DEI GIUDICI
Di seguito trovate il link per scaricare l’articolo pubblicato nel quotidiano Libero in data sabato 24 luglio 2021, intitolato “Il certificato rischia lo stop dei giudici”.
Di seguito trovate il link per scaricare l’articolo pubblicato nel quotidiano Libero in data sabato 24 luglio 2021, intitolato “Il certificato rischia lo stop dei giudici”.
Buonasera Avv. Mion
Volevo solo esprimerLe il mio totale consenso all’articolo di cui sopra.
Uno degli articoli più pragmatici e coerenti con la realtà che abbia letto fin’ora.
Sono una legale clinica e come tale conosco in modo approfondito la tematica degli studi clinici anche se con particolare riguardo ai Medical Device.
Ciò che ad oggi mi preoccupa particolarmente al di là della disciplina specifica, è il vedere quanto illustri costituzionalisti e giuristi si stiamo allontanando dalla realtà compiendo voli pindarici che rendono l’interpretazione un pericoloso strumento nelle mani dei più, politici compresi. Il mio settore specifico è quello Penale, non sono iscritta all’albo ma mi occupo come legal counsel in house anche di aspetti relativi alla responsabilità degli Enti .In ambito penale è ormai pacifico, che non vi è spazio per l’interpretazione analogica anche in bonam partem, ritenendosi assolutamente preferibili altri paradigmi argomentativi per non sfociare in pericolose creazioni normative in via interpretativa. Ecco, ciò che vedo oggi con grande paura è proprio questo: ho letto, e ascoltato interpretazioni di articoli costituzionali nonché di normative penali ai tempi delle autocertificazioni, che fanno rabbrividire chiunque approcci al diritto senza mai dimenticare le fondamenta che lo sostengono.
Ci abbiamo messo qualche mese per vedere i giudici disapplicare sanzioni relative a limitazioni illegittime imposte per DPCM, costruttive del più ampio e sacro diritto alla Libertà personale; ci abbiamo messo più di un anno affinché le persone iniziassero a capire che l’emergenza non poteva giustificare un sacrificio tanto grande da ledere i cardini dello Stato di Diritto e di un ordinamento che, proprio nell’emergenza, deve ritrovare in sé stesso la ratio di imposizioni tanto importanti.
Ebbene, intravedo la medesima sorte per queste imposizioni vaccinali “occulte”, coerentemente con quanto da Lei scritto. Se non i giudici dopo mi auguro che il garante privacy prima, comprenda quanto tutto questo sia inaccettabile, comportando una discriminazione a contrario non tollerabile e/o giustificabile in alcun modo. Assumersi la responsabilità di un obbligo vaccinale comporta, prima ancora l’assunzione della responsabilità politica e medica degli eventuali rischi che ne possono derivare. Sicché si è cercata la strada più breve e più losca, quella della “condizione di procedibilità” alla vita quotidiana per imporre qualcosa che oggi non può essere imposta normativamente. Tutto ciò farebbe inorridire lo stesso Orwell e al di là delle posizioni personali, come giurista e amante del diritto in tutte le sue forme, non posso che dissentire.
Quindi intanto la ringrazio per questo articolo che oltre ad essere assolutamente puntuale è soprattutto coerente con la realtà e lontano da interpretazioni che conducono l’abrogatio di alcuni dei principi più importanti che sorreggono il nostro ordinamento.
Qualora avesse bisogno di un supporto, a titolo meramente personale, sarò felice di contribuire, e continuerò certamente a seguirla dal backstage.
Grazie ancora,
Cordialmente,
Dott. ssa Roberta Sole