Veneti diversamente italiani
Di seguito trovate un link per scaricare l’articolo pubblicato sul quotidiano Il Giornale in data 5 novembre 2010, intitolato “Veneti diversamente italiani”
VENETI DIVERSAMENTE ITALIANI – PRIMA PAGINA
VENETI DIVERSAMENTE ITALIANI – PAG 18
Avv. Mion quando ho letto il suo articolo,questa mattina, ho esultato di gioia. Ha scritto quello che tanti veneti da tempo stanno troppo silenziosamente pensando.
Grazie,grazie di cuore anche se mi permetto di farle un piccolo appunto. Nel suo articolo mette in evidenza la discriminazione che subiamo costantemente noi veneti,ma nello stesso momento Lei stesso li “discrimina” .Mi spiego meglio.Nell’articolo parla dei disastri alle popolazioni di Padova e Vicenza e zone limitrofe,omettendo le zone vicine a Verona. Non facciamoci la guerra anche tra di noi.Spesso e stupidamente tra Padova e Verona si respirano vecchi campanilismi. Io sono orgogliosa di essere VENETA e quando parlo della mia regione includo tutte le città,dalle più imortanti alle meno conosciute.Non me ne voglia per questo(sono una nonna e spesso faccio le prediche).
Le auguro una buona giornata e ………….ancora grazie
Angela Bozzini
Meraviglioso l’articolo di oggi su “il Giornale”… grazie per aver “reso l’idea” con ironia e “vera verità”!
Alessandra
mi congratulo. Lei ha scritto un favoloso articolo che ha messo a nudo il modo di vivere in questo Paese bello e al tempo stesso sfortunato.Quindi la domanda: veramente vogliamo festeggiare i 150 anni della
unitá d´Italia? Ma…..!
Cordiali ossequi
Qui a Rettorgole e Cresole ci stiamo rimboccando le maniche! Il suo articolo riassume esattamente senza omettere niente la situazione in cui ci troviamo ora. Dicono l’intervento dello Stato sia stato immediato ma io vedo girare a vuoto questi militari, addirittura con le carriole e senza badili!
Gent. le sig. Mion,
mi permetta di farle i complimenti per lo splendido articolo apparso sul Giornale.
Sono una studentessa di Editoria e Giornalismo dell’Università di Verona ma sono vicentina. Abito da sempre a Vicenza e ho visto con i miei occhi la distruzione post alluvione nel centro storico, in molti punti della città e nei comuni limitrofi. Molti amici hanno subito danni alle loro abitazioni e imprese, non una lamentela né uno strepito, maniche rimboccate e pala alla mano per pulire via il fango.
Verona, Vicenza e Padova hanno subito danni ingenti, ma lo Stato sembra fare finta di nulla; lungi da me avere rigurgiti leghisti perché parlo da figlia, orgogliosa, di un papà siciliano.
Irene D’Agati
Ho letto questa mattina il suo articolo,mi ha colpito e la ringrazio di esprimere il nostro pensare.
Ho memorizzato la sua pagina e spero di rileggerla presto,grazie.
Dott. Mion, ho letto il suo articolo, pubblicato su una testata che disistimo profondamente e che si distingue per la sua diuturna attività di killeraggio dei nemici del Grande Satiro. Alcune osservazioni, se me le consente.
Quando una popolazione è colpita da una grande calamità, come quella di queste ultime ore sul Veneto, è un DIRITTO della popolazione ricevere aiuti dallo stato ed è un DOVERE dello stato fornirli. Se i veneti non hanno consapevolezza dei loro diritti e non si ritengono in diritto di pretendere ciò che gli sarebbe dovuto, E’ UN LORO LIMITE CULTURALE E NON UN PREGIO DA ESALTARE. Se i cittadini di Padova accettano un inceneritore senza protestare e senza porsi domande su cosa esce dai camini di un inceneritore, E’ SEMPRE UN LORO LIMITE. La sua analisi sui reali motivi delle proteste di Terzigno è estremamente superficiale, evidentemente è poco informato. Potrei anche chiedere cosa pensa del fatto che la Protezione Civile, guidata dal Grande Eroe Bertolaso, non abbia ritenuto opportuno allarmare la popolazione con 24-36 ore di anticipo quando tutte le previsioni meteo erano concordi nel prevedere sfracelli. Poi potremmo interrogarci su come il territorio del Veneto sia stato gestito in questi ultimi anni e capire se anche in questo ambito non vi sia la necessità di un’analisi approfondita. Lei dovrebbe sapere che afaltare 10 km quadrati (un quadrato di 100 metri di lato) di territorio equivale a scaricare, sulla rimanente parte, la necessità di assorbire/smaltire ogni anno ALMENO 5000 metri cubi di acqua, cioè 5000000 di litri di acqua che l’asfalto non assorbe più. Ma infine mi dica come mai una regione che da vent’anni blatera di secessione, ben sapendo che non sarà mai possibile, oggi, per bocca dei suoi rappresentanti, chiede aiuto allo “stato centralista” di “Roma ladrona”. Un pò di coerenza… o forse un pò di schiena dritta, per imparare ad avere consapevolezza dei propri diritti. Ma si vede che voi Veneti avete la coscienza sporca. Per anni avete rivendicato egoisticamente di non pagare tasse, perchè “i soldi dei Veneti ai Veneti”. Vi siete illusi, dopo secoli di miseria, di poter essere “martello” da qui all’eternità. Oggi vi riscoprite “incudini” e forse state capendo che nessuno “può fare da solo”. O si va avanti tutti insieme o si affoga… e non solo in senso figurato. Spero che vorrà pubblicare il mio commento dissonante, rispetto agli altri che ho letto. E la invito ad approfondire la questioni sulle quali scrive, se non vuole limitarsi a scrivere “pezzi di colore”.
“L’inceneritore di Padova invece riceve spazzatura campana, ma nessuno dei «diversamente italiani» si è mai sognato di andare in piazza a far baccano”
Quando anche qui inizieranno a fioccare i casi di leucemia (e i giornali finalmente ne parleranno), vedremo se i “diversamente italiani” hanno fatto davvero i loro interessi.
In compenso a Roma, mentre Zaia mendicava per avere un centesimo di quello che il Veneto paga di tasse in un anno, la nuova maggioranza PD/partito di fini/partito di Lombardo/UDC mandava sotto il governo con un emendamento che stanziava altri 1,5 miliardi di fondi FAS per il SUD, tanto per prenderci pure per i fondelli… 🙁
Bisognerebbe che Zaia tirasse fuori gli attributi, altro che mendicare aiuti con questa gente, meglio chiedere aiuto alla Carinzia!
Sig. Alessandro…
i nostri diritti li conosciamo perfettamente… ma ci vengono puntualmente negati… forse invece di spalare fango dovremmo piangerci addosso tutto il giorno! Ma lei ha ragione, non ne siamo capaci, non è nel ns. dna.
Purtroppo non e’ in inglese! bisognerebbe esportare questa piccola bibbia del nord-est.
Grazie avv.!
Luca
Indecente è l’articolo di Mion, peggiori sono i commenti pregni di analfabeta idiosincrasia antimeridionalista.
ALESSANDRA, io credo di aver espresso dei concetti non ostili ai Veneti, MA ALLA FALSA RAPPRESENTAZIONE che certe testate, certi giornalisti e certi partiti politici hanno interesse a fornire dei Veneti e del Veneto. Io ritengo vergoognoso che i Veneti siano lasciati da soli con la loro alluvione, come ritengo indegno che non si sia istituita una tassa di solidarietà per ricostruire l’Aquila e provincia. Stanziare 300 milioni quando i danni stimati sono di 1 miliardo, vuol dire che 700 milioni di differenza ce li metterete voi di tasca vostra! Il Veneto per oltre 40 anni ha votato DC con scarsi risultati ed ora continua a non vedere oltre il proprio naso votando Lega e PDL. MA NON LI VEDETE I RISULTATI CONCRETI? Vi hanno preso in giro e raccontato che il Veneto “da solo” può correre libero e ricco verso il futuro… e appena piove per 72 ore vi rendete conto che invece o si va avanti INSIEME o si affoga. Perchè non vi incazzate con una Protezione Civile di DILETTANTI che doveva avvisarvi (vada a vedere TUTTI i siti di metereologia di DUE GIORNI PRIMA… TUTTI PREVEDEVANO SFRACELLI nella vostra regione) per permettervi di mettere in salvo almeno gli animali o i beni che avevate al primo piano delle case e che potevano, in 24-36 ore di preavviso, essere messi in salvo trasferendoli ai piani alti delle case? Spalare il fango con la schiena piegata è segno di dignità e operasità… ma vivere tutta la vita con la schiena piegata è segno di sottomissione!
Grazie dell’attenzione, sono contento che l’articolo abbia sollevato anche delle polemiche. Perché è questo che il giornalismo deve fare: raccontare, porre dubbi e scuotere le coscienze. Io ci ho provato e ci provo ogni volta che scrivo un pezzo anche se raccontare la realtà senza peli sulla lingua spesso crea scompiglio. I fatti recenti dimostrano che c’è bisogno di fare luce su tante, troppe questioni ancora irrisolte (basso livello di attenzione della stampa su certe tragedie, meridionalismo troppe volte scambiato per assistenzialismo, Nord Est poco considerato, strumentalizzazione delle catastrofi per colpire determinate personalità politiche).